Previsioni sugli scenari dei prossimi anni nella politica italiana

Cari lettori di questo blog che i poteri forti kazaki davano per defunto, oggi, complice il torrido caldo di una domenica d’Agosto, ho voglia di resuscitarlo ed offrirvi una dettagliata analisi basata in larga parte su dati provenienti da fonti riservate vicine alla minoranza dissidente di sinistra, dai più considerata estinta, interna al Partito Democratico. Capite bene che già lo svelarne l’esistenza mette a repentaglio la loro vita, condotta nella clandestinità più buia e silenziosa.

Grazie alle informazioni in mio possesso, scremate dalle consuete distorsioni partigiane che tanti danni hanno causato al sano confronto politico nel nostro Bel Paese, dopo ponderate analisi, scartate le ipotesi meno plausibili, ritengo di essere in grado di prevedere, con buona approssimazione, gli scenari futuri della politica italiana.

Alle prossime elezioni si va alle urne con Matteo Renzi (PD) contro Marina Berlusconi (Forza Italia). Vince di un soffio l’accattivante Renzi, ma quella palese affinità scaturita durante i duelli televisivi con la rivale non è solo politica, infatti ben presto sfocia in un amore travolgente. Dopo poche settimane dal voto i due svelano il proprio amore in diretta al Tg5, condotto da Maria De Filippi. Si sposano dunque con rito cattolico nella umile Basilica di San Giovanni in Laterano, celebrato da Sua Santità il Pontefice. Ciò è possibile giacché la Sacra Rota ha annullato i matrimoni precedenti: per vizi procedurali quello di Matteo, per avvenuta prescrizione quello di Marina. Il novello sposo Matteo assume il cognome della moglie.

Il Partito Democratico si fonde con Forza Italia, questa unione viene convalidata da primarie aperte a tutti, con record di affluenza e interminabili file di SUV in doppia fila ai seggi allestiti nei centri commerciali e nelle ricevitorie abilitate. Ma è possibile votare anche tramite app scaricabile da iTunes, a soli 49,99 euro. I risultati delle primarie vengono diffusi in esclusiva dalla rivista Chi, diretta da Alfonso Signorini.

Alle successive elezioni si presenta così un grande partito, nato dalle ceneri di PD e Forza Italia, chiamato Famiglia Italiana e guidato in tandem da Matteo Berlusconi e Marina Berlusconi. Il nuovo partito ottiene sin da subito l’appoggio delle gerarchie cattoliche e segnali favorevoli arrivano dalla Casa Bianca. La nuova legge elettorale presidenzialista maggioritaria, precedentemente approvata coi voti di PD e Forza Italia, ha uno sbarramento al 38%. Questa soglia, stabilita per il bene del paese, eviterà la frammentazione della rappresentanza che come ben sappiamo è il Male Assoluto. Destino vuole che l’alto sbarramento sia superato da un solo partito, il neonato Famiglia Italiana, che dunque ottiene il 100% dei seggi. Matteo viene incoronato Presidente in Capo (carica che unisce i precedenti ruoli di Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio) dal Papa di Roma durante una suggestiva cerimonia all’Altare della Patria. Inaspettatamente, Marina viene relegata al mero ruolo di first lady.
Gli scontri verbali con le opposizioni confinate fuori dal parlamento si fanno aspri, manifestazioni di piazza sempre più spesso sfociano in tumulti. L’esercito erge muri di sacchi di sabbia intorno al Quirinale nell’inutile tentativo di contenere lo straripante ego di Matteo.

Con il passare dei mesi la situazione fra i due sposi reali precipita, Marina accusa Matteo di infedeltà coniugale in una lettera inviata al quotidiano Repubblica. La first lady a sua volta viene accusata di stregoneria, phishing e cospirazione ai danni del marito; giudicata colpevole da un sondaggio on-line, viene decapitata pubblicamente allo Stadio Olimpico, come evento di apertura della prima tappa italiana del tour di Justin Bieber, che poi duetta sul palco con il Presidente in Capo. La decollazione della moglie, contrariamente alle attese, non trova il consenso umanime nelle gerarchie ecclesiastiche. Il Pontefice stesso esprime il proprio stupore e condanna il gesto, dividendo ancor di più il mondo cattolico. Ambienti vaticani fanno trapelare la possibilità di una scomunica.

Matteo Berlusconi gioca d’anticipo e rottama anche la sua religione: è scisma nella Chiesa Cattolica Romana. Il Presidente Matteo avoca a sé il potere spirituale per grazia divina e con i prelati a lui fedeli fonda la iChurch of Magic Italy, ottenendo da subito la sponsorizzazione della Apple, azienda sino-californiana di cui Matteo è adepto da anni nonostante si dichiari eterosessuale. Lo sponsor Apple ottiene che le ostie servite durante l’Eucarestia presentino un morso e siano compatibili solo con costosissimi calici da loro brevettati. La lobby gay misteriosamente scompare dal Vaticano, ne dà l’annuncio Papa Francesco sul predellino di una Ape Cross. I fedeli cattolici si convertono in massa alla nuova chiesa, attirati da favolose offerte sottocosto. La Chiesa Cattolica incarica Giulio Tremonti di cartolarizzare e privatizzare chiese e gli altri beni ecclesiastici al fine di evitare una sempre più probabile bancarotta.

Prende piede la cosiddetta fede creativa. Recuperando antiche usanze mai del tutto scomparse, il Vaticano emette indulgenze della durata di 3/6/12 mesi, acquistabili in banca; indulgenze a punti ricaricabili acquistabili in edicole e tabaccai; indulgenze SMS valide 24 ore acquistabili via cellulare. E’ un successo strepitoso. Le disinvolte operazioni di Tremonti piacciono e trovano consensi anche fra le giovani generazioni, diminuisce l’emorragia di fedeli ed i bilanci della Chiesa Cattolica tornano in forte attivo. In borsa la Vaticano SpA torna a volare.
Ma vi sono inaspettate conseguenze catastrofiche, l’ego di Tremonti in forte espansione, contrastando con quello di Matteo in repentina discesa, provoca forti tornado che si abbattono su tutta la penisola e financo sull’europa centrale, causando distruzione e morte.

Al fine di rinvigorire il proprio ego e porre dunque fine alle perturbazioni atmosferiche che affliggono la popolazione, Matteo decide di proclamarsi Re d’Italia. Autoincoronatosi con la Corona Ferrea nel Duomo di Milano, circondato da porporati, da personalità dell’alta finanza, della moda, da bella gente, sotto lo sguardo benevolo di Silvio (contestualmente proclamato Duca di Arcore) pronuncia la storica frase bonapartiana “Dio me l’ha data, guai a chi la tocca!”, così come suggeritogli dai suoi autori, Giorgio Gori e Alessandro Baricco.

La FIAT, grazie all’amicizia personale fra Marchionne e Matteo, ottiene la licenza per commercializzare con il brand “Berlusconi” le proprie auto destinate al mercato italiano, prodotte in Bangladesh.
La produzione cinematografica vive un grande impulso creativo. Negli studi di Cinecittà vengono prodotte decine di film e serie televisive ispirate a Re Matteo. Questo influenza fortemente gli usi e costumi della popolazione, i giubbotti neri in pelle diventano un capo immancabile in ogni guardaroba italiano. La fiction TV “Vita di un umile rottamatore”, con un intenso Pierfrancesco Favino nel ruolo di Matteo, viene trasmessa tutti i giorni in prima serata a reti unificate. Nel giro di pochi mesi diviene un cult fra gli italiani ed ogni puntata fa registrare record di telespettatori, così come le puntate scaricabili unicamente da iTunes.
Le masse stravedono per il sovrano, per il suo fare giovanilista e da simpatica canaglia, nonostante la gravità della crisi economica e sociale. Le ragioni per cui Re Matteo eserciti un così grande fascino verso gran parte degli italiani restano motivo di dibattito. Per le varie anime della frammentata opposizione di sinistra (esule in Francia), ciò è dovuto a vari fattori strutturali e sovrastrutturali, una sintesi unitaria fra i vari micro-partiti e movimenti viene stilata in un documento comune, il Libro Bianco su Re Matteo, costituito da quattro tomi di 2400 pagine ciascuno; per l’opposizione leghista, che però al nord governa con Famiglia Italiana, è colpa degli immigrati e degli zingheri; per l’opposizione grillina (esule in Rete) è colpa dei microchip impiantati dalla casta aliena e delle scie chimiche; l’opposizione neofascista non si conforma e non rilascia dichiarazioni, o più correttamente, non riesce ad esprimersi con suoni riconducibili ad un insieme di parole di senso compiuto per la razza umana.

Re Matteo per rinsaldare il patrimonio dinastico sposa Barbara Berlusconi, Contessa di Milanello. La cerimonia è officiata dallo stesso suocero e padre della sposa, il Cardinale Silvio Berlusconi, a sancire il beneplacito dell’anziano patriarca sulla loro unione. Il luculliano pranzo di nozze ha luogo nel Museo degli Uffizi, affittato per poco meno di duemila euro, ma i festeggiamenti dei giorni successivi si estendono a Palazzo Pitti (party esclusivo a tema “Cortina sull’Arno”, con Boboli innevato artificialmente per l’occasione), mentre apericene fashion allietano i privilegiati ospiti nell’austera cornice di Palazzo Strozzi. La manovalanza operaia ottiene come generosa ricompensa al proprio duro lavoro di poter raccogliere il cibo avanzato e gettato nel cortile degli Uffizi. Viene precluso l’accesso a residenti e turisti all’intero centro storico di Firenze, ribattezzato Zona Rossa, recintandolo con inferriate per tutti i venticinque giorni necessari ai faraonici allestimenti, finanziati da consistenti donazioni private alla sua Fondazione Big Bang. Ma i residenti non vengono dimenticati dal Sovrano, viene generosamente concesso agli sfollati di allestire tende alle Cascine e all’Osmannoro.

L’attesa gravidanza della regina Barbara è seguita da media e sudditi con grande trepidazione, su Twitter l’hashtag #RoyalBaby occupa il primo posto per tutti i nove mesi della gravidanza. Grazie alla benevolenza del Signore Dio Nostro, viene alla luce l’atteso primogenito maschio, nella clinica privata allestita per l’occasione a Roma in Palazzo Venezia. La lieta novella – al popolo radunato in ansiosa attesa in Piazza Venezia, davanti ai televisori e agli smartphone – viene comunicata dal premuroso nonno Silvio, dal balcone dello stesso palazzo. L’informale e giovanile Re Matteo, lontano dai consueti protocolli e per questo sempre così amato dalla gente, la sua gente, annuncia con un tweet e un post su Facebook il nome con cui verrà battezzato l’infante: Pier Matteo; ed è subito record di retweet e like.