Segnalazioni televisive

Voglio segnalarvi due cose interessanti che passeranno in tv nei prossimi giorni. Anche se non so a chi mi stia rivolgendo visto che questo blog non lo legge praticamente nessuno, ma sorvoliamo.
Entrambe le segnalazioni hanno a che fare con la Sicilia, questa selvaggia e misteriosa isola così vicina all’Italia. 🙂

Primo appuntamento domani sera (lunedì) alle 21 su RaiTre,con un bel film-documentario sulla mafia: In un altro paese. Le recensioni ne parlano bene anche se a quanto ho capito non ci sono shower scenes, ciò mi incuriosisce: può un film così incompleto essere ugualmente piacevole? 🙂

Mentre martedì 24 alle 21, sempre su RaiTre, ci sarà una nuova puntata della trasmissione W l’Italia diretta del giornalista Riccardo Iacona, stavolta sarà a Gela e si occuperà di inquinamento e sviluppo industriale. Ne consiglio la visione perché le precedenti puntate sono state eccelse, confermando la grande professionalità e bravura di Iacona.

Nei prossimi giorni RaiUno dovrebbe finalmente trasmettere un film porno d’autore in prima serata, ma la data è da confermare perché i politici cattolici si oppongono, su sollecitazione del Vaticano. Ciò che ha scatenato l’ira dei religiosi è l’uso dei preservativi da parte degli attori e il fatto che la trama non chiarisca l’esistenza o meno del vincolo matrimoniale fra i copulanti. A tal riguardo è stato proposto dal Santo Ospizio di inframezzare le varie scene hard con una scritta esplicativa: "il giorno dopo il matrimonio venne il momento di procreare…".
Vi terrò aggiornati sull’esito delle trattative.

Testate ai licheni in auge di compilazioni esantematiche

Licheni bastardi. Finti umili che giungono qui, a togliere lavoro ai muschi della steppa. L’ignavia colpisce i rantolanti pastori sunniti che sciano sulle capre morte nelle ampie viuzze del Mare Padano. Tronfi dei loro successi, i glaucomi brindano con sacche di resistenza in complemento a due. Qualsiasi cosa significasse quel loro sfrontato linguaggio binario, solo 10 persone lo potevano capire. Frugando nel mistero, riuscimmo a trovarne solo due, che non vollero fare i nomi dei complici scegliendo la morte fra atroci consulenze.
Giammai talquanto e frapposte, tutti seppero, nessuno aduso, qualcuno estroso. Cogliendo facili compromessi storici, brandimmo le sequenze polimorfiche, attraversando le Stanze del Potere con l’ausilio di maschere di contrasto. Vedemmo villerecci vestriboli, viluppate vestigie volte verso vischiosi viburni. Sul lo sfrontato frontone si stagliava l’antico motto "Quietanza spettanza transumanza".

Più che ‘l caldo poté la demenza.

Twitteriamoci nell’incomunicabilitĂ  crepitante

Questo post si riallaccia a quello su Myspace di qualche giorno fa. Ho mal di testa e son nervoso, invece di andare in giardino a prendere aria come una persona sensata, essendo cretino e nerd mi son messo a girellare su Twitter per capire cosa ci trovino le persone di così interessante. Non ho voglia di scrivere e fare riflessioni sociologiche perché rischio di surriscaldare troppo il mio malfunzionante cervellino, che poi si fonde e domani mi ritrovo con in mano una tessera del "Circolo della Libertà" con Michela Brambilla scosciata che mi sorride.

Trovo però assai inquietante che un account con finalità di spamming commerciale e gestito con tutta evidenza da un robot che pesca testo a casaccio dalle pagine web abbia ben 1682 friends e 41 followers.
La comunicazione nella sua quotidianità è diventata così insensata e frenetica che non siamo in grado di discernere il rumore dal messaggio? Ingurgitiamo tutto freneticamente, cibo, parole, ideali, fatti, ricordi ecc, la digestione diventa fastidiosa, assimiliamo male e cachiamo troppo o troppo poco. Nel mio caso troppo, non scendo nel dettaglio scatologico ma credetemi.
Forse esagero, in realtà non so nemmeno quello che ho scritto e faccio appello alla temporanea – temporanea? soprassediamo – incapacità di intendere e di volere, ho i neuroni che fanno l’autoscontro in testa. Devo staccare. Sento l’impellente bisogno di rompere i coglioni al gatto. Buona serata.